Come abbiamo detto nei giorni scorsi insieme agli altri colleghi di opposizione, quello che sta emergendo sui rapporti tra la sanità veneta e i vertici dell’amministrazione regionale è allarmante.

Sull’utilizzo dei tamponi rapidi in Veneto durante la seconda ondata di Covid, abbiamo fin da subito posto dubbi e chiesto chiarimenti. Perché, come tristemente noto, in quel frangente la nostra Regione fu tra le più duramente colpite. Ma i chiarimenti non sono mai arrivati, nonostante Zaia sostenesse di avere elementi a sostegno della scelta di privilegiare i tamponi rapidi a quelli molecolari, una scelta diversa rispetto a quando indicato dalle circolari ministeriali.

Ma gravi sono anche gli attacchi pesantissimi al professor Crisanti da parte di Zaia, che sembrano la testimonianza di una guerra tra politica e scienza. Una guerra che in realtà va avanti anche in chiave pubblica da due anni. Qualcosa di impensabile e inaccettabile, perché istituzioni e mondo scientifico dovrebbero collaborare e non sfidarsi a colpi di carte bollate.

Se Zaia ha sbagliato può serenamente ammetterlo, e non fare una battaglia a tutti i livelli contro chi lo critica. Riteniamo indispensabile che si faccia chiarezza assoluta sui fatti emersi in questi giorni, a partire dal livello di scontro nei confronti del professor Crisanti da parte di chi guida la nostra Regione fino a rendere finalmente conto delle politiche adottate nel contrasto al Covid nella seconda ondata.

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