Quello delle intimidazioni ai sindaci è un fenomeno che, in parallelo alle difficoltà economiche e alle carenze strutturali, sta mettendo in crisi gli enti locali. Già il sacrificio quotidiano, compiuto in queste condizioni da amministratrici ed amministratori, scoraggia anche i più volenterosi.

Se a questo si aggiunge il clima minaccioso nei loro confronti, il rischio è di ritrovarci in breve tempo con problemi giganteschi nel garantire il governo dei nostri territori. Dal report contenente i dati nazionali dell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, emerge ad esempio che nel 2021 in provincia di Vicenza si sono registrati 20 casi, pari ad un terzo degli episodi in Veneto. Numeri che colpiscono e preoccupano. E, se da un lato, dallo Stato vengono erogati contributi a titolo di indennizzo, dall’altro resta sul campo la necessità di una strategia di contrasto a quanto accade.

E’ indispensabile che le istituzioni di livello superiore si facciano carico dell’impegno di creare una rete di protezione. Un cordone che non deve essere messo solo a fatto compiuto, bensì in chiave preventiva. E questo può essere fatto se si rendono strutturalmente più forti le amministrazioni locali, a partire da quelle più piccole.

I sindaci privi di questi strumenti operativi sono quelli più indeboliti, esposti all’isolamento e alle minacce. Il tempo per prendersi cura di queste realtà, studiando ogni strumento adeguato, è più che maturo.

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