La raccolta di sangue e plasma in Italia e in Veneto sconta ancora l’effetto Covid-19 ed è probabile che i mesi estivi saranno segnati da forti carenze, con conseguenze gravi per il sistema sanitario.

Per questo dalla tavola rotonda organizzata stamattina da Fidas Vicenza (in occasione della Giornata Mondiale del Donatore il 14 giugno) è partito un appello ancor più forte a donare, a mettere in campo tutta quella generosità che ha fatto nel tempo della rete di donatori italiani un modello da seguire.

Le problematiche sono svariate, dall’estate che è alle porte (periodo di fisiologico calo delle donazioni) ai dati delle donazioni in flessione rispetto allo scorso anno, passando per un generale invecchiamento dei donatori.

Sarà essenziale a maggior ragione che tutti gli attori del sistema operino in modo coeso e coordinato per rispondere meglio alle esigenze dei donatori stessi (ampliamento degli orari di apertura, diffusione più capillare dei centri di raccolta, ecc.) e che assieme alle istituzioni sia messa in campo un’importante campagna di sensibilizzazione al dono.

Ciò che fa ben sperare è che raramente, quando ce n’è stato bisogno, la generosità dei donatori è venuta a mancare: occorre però lavorare al meglio per renderli sempre più attivi e numerosi.

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