Oggi è la sesta Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco «per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente».
Anche solo rimanendo nel nostro Paese possiamo constatare come la povertà abbia varie forme. A partire da quella ereditaria, che fa sì che in Italia occorrano almeno 5 generazioni per una persona nata in povertà per poter raggiungere un reddito medio. Fino a quella educativa, che riguarda anch’essa da vicino i giovani italiani, fra i quali solo l’8% con genitori senza titoli di studio superiori riesce a laurearsi.
Ma il punto è che, da qualsiasi condizione si origini la povertà, è preciso dovere della politica combatterla e in generale appianare tutte quelle disuguaglianze che rendono le nostre società profondamente ingiuste su vari piani.
E questo dev’essere vero nelle grandi battaglie come in quelle apparentemente più piccole. Come quella che stiamo portando avanti per garantire un medico di base alle persone senza fissa dimora in Veneto. Un piccolo gesto di civiltà dall’enorme significato e impatto per la vita di tanti.
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