Bene accelerare sui vaccini, ma non dimentichiamo l’autunno

“Non dobbiamo pensare che la campagna vaccinale in corso chiuderà la partita” contro Covid-19.

Ad affermarlo è Arnaldo Caruso, presidente della Società Italiana di Virologia, che pone l’accento sul fatto che “l’immunizzazione non finisce qui con un solo round: siccome il virus tornerà alla carica in autunno, dovremo far trovare almeno tutte le categorie più a rischio, anziani e fragili, protetti con una terza dose di vaccino. Possibilmente con un prodotto rimodulato in base alle nuove varianti di Sars-CoV-2”. La conferma arriva dalle parole dello stesso CEO della Pfizer, Albert Bourla, che nelle scorse settimane ha affermato che “ci sarà bisogno di una terza dose, più o meno tra 6 e 12 mesi.”

Il messaggio è chiaro: l’accelerazione delle vaccinazioni, con il raggiungimento dell’obiettivo delle 500mila dosi giornaliere il 29 aprile e registrato anche ieri è un ottima notizia, ma non dobbiamo adagiarci. Caruso avverte infatti che, parallelamente alla campagna vaccinale in corso, va programmata da subito quella autunnale, fondamentale per prevenire una nuova ondata. “Non possiamo farci trovare impreparati come è successo l’autunno scorso con l’influenza, quando volevamo i vaccini e non li avevamo”.

Siamo stati avvisati e siamo ancora in tempo per provvedere alla programmazione: farci trovare impreparati sarebbe veramente un errore imperdonabile.