Ritroviamoci in buone acque

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DATA PERSONALIZZATA

02 Agosto 2020       

Domenica 2 agosto, ore 10:00

ospiti:

Paolo Asnicar, guida alpina; Luciano Caleffi, esperto nel settore idrico

Il “sentiero delle cascate”, sopra Recoaro Terme, è stato il protagonista della seconda delle serie di passeggiate che abbiamo organizzato per affrontare in maniera creativa una campagna elettorale atipica.

È stata l’occasione ideale per parlare, grazie anche agli interventi della guida alpina Paolo Asnicar e dell’esperto del settore idrico Luciano Caleffi, di un tema fondamentale per il nostro territorio: l’acqua, in tutte le sue forme. Per Recoaro l’acqua è stata ed è tuttora una risorsa importantissima, e proprio sull’acqua ha costruito storicamente la propria fortuna turistica: infatti, per secoli è stata meta di moltissimi villeggianti, tra cui Friedrich Nietzsche e Giuseppe Verdi, che hanno scelto di unire alla bellezza dei luoghi le cure termali.

Ma l’acqua ha rivestito e riveste anche una grande importanza sul piano occupazionale: lo stabilimento di imbottigliamento ha sempre dato lavoro a moltissimi abitanti della zona, che hanno così potuto restare sul territorio e far vivere Recoaro.

Infine, l’acqua riveste una grande importanza sul fronte dell’approvvigionamento idrico perché la zona è incontaminata, con falde di ampia disponibilità, tant’è che Recoaro è stata designata quale punto di emungimento per portare, tramite il “tubone” anti-Pfas, acqua pulita verso le zone rosse del territorio vicentino.

Da alcuni anni, purtroppo, il recoarese si caratterizza però per un costante calo delle presenze turistiche stagionali, oggi assestate intorno alle 23 mila annue, con evidenti ricadute per ciò che concerne il tessuto economico, sociale, demografico e turistico.
La principale fonte di attrazione turistica di Recoaro sono sempre state le Terme, che da troppi anni attendono dalla Regione un piano strategico che ne consenta il rilancio.

Il rilancio delle Terme sarà possibile solo se sarà accompagnato dal rilancio di tutta Recoaro. La limitazione degli spostamenti sulle lunghe distanze sta facendo riscoprire a tante persone il turismo di prossimità ed è l’occasione mettere a punto una nuova vocazione per la vallata dell’Agno con ecoturismo, ospitalità diffusa, sentieri e piste ciclabili, percorsi salute e attività di wellness.

Serve in sostanza un patto tra Regione, Provincia, Comune ed operatori locali per costruire le condizioni per una nuova identità turistica del territorio: servono ad esempio investimenti importanti sulle strutture alberghiere, che devono essere accompagnati da linee strategiche di finanziamento tramite i contributi europei gestiti dalla Regione.

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