L’antivigilia di Natale, dopo oltre 50 ore di discussione, si è chiusa la “maratona” consiliare sull’approvazione del bilancio di previsione della Regione Veneto. Abbiamo provato a migliorare la manovra con i nostri emendamenti, consapevoli che la vera battaglia in questo momento si sta consumando fuori dall’aula di Palazzo Ferro Fini ed è quella contro il virus. Ma non abbiamo voluto rinunciare a dire la nostra su tanti temi, dalla realtà delle nostre case di riposo all’ambiente, passando per le categorie e i lavoratori più colpiti dalla crisi.

Il nostro voto finale al bilancio è stato negativo perché la manovra non ci convince: il tema di fondo è che il Veneto, a differenza della quasi totalità delle altre Regioni, non sta investendo risorse per aiutare chi è più in difficoltà. Su questo fronte tanti nostri emendamenti sono stati bocciati: da quello che chiedeva di investire 20 milioni per l’adeguamento strutturale delle case di riposo all’emendamento sui “fondi ristori”, finanziati dalla Regione, per aiutare i lavoratori intermittenti della cultura, gli stagionali del turismo e i piccoli artigiani non coperti dagli indennizzi nazionali.

La buona notizia è però che alcune proposte sui temi da noi ritenuti prioritari sono state raccolte dalla maggioranza.
A partire dallo stanziamento di 4,5 milioni di euro nei prossimi tre anni ai Comuni veneti contro il dissesto idrogeologico e dalla realizzazione di un piano per rivedere le norme per la riduzione delle emissioni climalteranti. Un’altra conquista importantissima è stata il sostegno alle donne vittime di violenza, grazie al contributo di 5 mila euro pro capite per le donne che, uscite dal percorso protetto, hanno bisogno di un sostegno nella fase di riacquisizione dell’autonomia personale.
E’ stata poi approvata la nostra proposta di aumentare del 50% il finanziamento per le politiche regionali contro le infiltrazioni della criminalità organizzata e per la promozione della legalità. Un’altra novità importante riguarda i liberi professionisti, che sono stati tra i più martoriati dalla crisi pandemica: grazie all’approvazione di un nostro emendamento, anche loro riceveranno una quota dei 10 milioni di indennizzi previsti per il sistema produttivo veneto. Infine è stata raccolta la nostra richiesta di tutelare il mondo della produzione e della distribuzione delle attività culturali: più di un milione di euro destinato a teatri, compagnie teatrali, realtà dello spettacolo e del cinema.
Stiamo provando ad interpretare al meglio il nostro ruolo di minoranza: da un lato cercando di costruire una visione alternativa a quella costruita dalla maggioranza leghista, dall’altro lavorando per migliorare i singoli provvedimenti partendo da quelle che sono per noi le priorità per il Veneto.

Da dove si misura una visione diversa? Due esempi: l’addizionale IRPEF e gli investimenti del Recovery Fund.
Sull’addizionale IRPEF ancora una volta Zaia ha mancato di coraggio: oggi il Veneto non riesce ad aiutare chi sta soffrendo perché è l’unica Regione d’Italia che non ha inserito l’addizionale IRPEF nemmeno sui redditi sopra i 75.000 euro all’anno. Mai come in questo momento sarebbe fondamentale poter aiutare chi non riesce ad arrivare a fine mese o chi si è trovato povero all’improvviso, con un’attività chiusa o con il fatturato azzerato. Ma il Veneto non ha le risorse per farlo.

Mentre sul Recovery Fund ci si gioca buona parte del futuro, non solo dell’Italia ma anche della nostra Regione: il documento approvato dalla Giunta a metà novembre per ora è solamente una raccolta dei progetti rimasti nei cassetti, dai vecchi project financing sulle superstrade ad idee condivisibili come la Rete Ferroviaria Metropolitana.

Questo dovrà essere invece il grande tema di dibattito all’interno del Consiglio, non basta certo un collage di vecchi progetti approvato in tutta fretta dalla Giunta: quale sarà la “via veneta” al Recovery Fund? Come ci inseriremo dentro al disegno nazionale che si andrà a dettagliare nei prossimi mesi? Abbiamo una straordinaria opportunità per disegnare il futuro del Veneto: dalla transizione energetica alla digitalizzazione, fino agli investimenti sul capitale umano e sulla mobilità sostenibile. Ma serve un disegno nuovo, non la riproposizione di vecchie idee.

Di seguito, alcune delle proposte approvate fra quelle che abbiamo avanzato come gruppo PD durante la discussione della manovra finanziaria bilancio preventivo 2021-2023 della Regione Veneto.

A sostegno dei liberi professionisti

Per la lotta al dissesto idrogeologico

In difesa dei lavoratori di Forall/Pal Zileri

A favore di progetti di riabilitazione post-degenza da Sars-CoV-2

A sostegno del settore calzaturiero

A favore di campagne di informazione per l’estensione della copertura vaccinale

A favore di un contributo di libertà per le donne vittime di violenza

In contrasto alle mafie

A sostegno dei Piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC)

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