Nei giorni scorsi sono stato in visita alla fattoria sociale Il PomoDoro, dove ragazzi e ragazze con disabilità coltivano i campi seguendo i principi dell’agricoltura biologica e confezionano i prodotti per poi venderli in negozio. Mentre in tempi normali sotto al grande portico e nella ex stalla ristrutturata si può mangiare a “La Frasca“, con i giovani partecipanti a dare un aiuto in cucina e nel servizio in sala.
È una realtà a cui sono particolarmente legato, perché è un modello di sociale che va oltre l’erogazione di un servizio e guarda in profondità alla persona.
In un momento in cui siamo chiamati a ridiscutere il nostro modello sociosanitario, tutto da ripensare dopo la pandemia, realtà come queste non soltanto vanno sostenute ma devono fungere da esempio della direzione in cui muoversi.
Ps: l’attività di ristorazione è naturalmente chiusa in questo momento, ma il negozio è aperto. Vi consiglio di fare un salto, i prodotti sono straordinari!
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