I sindaci non sono supereroi, serve un intervento legislativo

Capisco pienamente la delusione e lo sfogo di Renzo Segato. Ormai siamo di fronte a uno stillicidio quotidiano: pochi giorni fa è toccato alla sindaca di Crema Stefania Bonaldi, indagata per una bambina che si era schiacciata due dita nella porta di una scuola materna, oggi invece è il suo turno, addirittura condannato. È inaccettabile che si scarichino sul primo cittadino tutte le responsabilità per quel che accade nel proprio Comune: in questo caso si tratta di una signora che è caduta per una betonella di un marciapiede leggermente sporgente.

Renzo, oltre ad essere un amico, è una persona perbene e che dà il cuore per amministrare il suo Comune. Solo pochi mesi fa eravamo insieme fuori dai cancelli della Forall Pal Zileri, che aveva annunciato la chiusura dello stabilimento. Per cui sono contento che, nonostante la delusione, Renzo abbia confermato l’intenzione di restare al proprio posto, ma lavorare in queste condizioni diventa una missione impossibile. Le sue parole, come quelle di tanti altri colleghi, vanno ascoltate.

Non si può pensare che i sindaci siano supereroi, nonostante l’abnegazione con cui svolgono il proprio ruolo. Sono persone al servizio della comunità e che, specialmente nei Comuni più piccoli, lo fanno con poco più di un rimborso spese, totalmente inadeguato di fronte alle enormi responsabilità. Non è un caso, infatti, che sia sempre più difficile trovare persone disponibili ad impegnarsi a livello amministrativo.

Come già detto per il caso di Stefania Bonaldi nei giorni scorsi, è necessario aprire una riflessione con urgenza sullo status giuridico degli amministratori locali: è una situazione che riguarda tutti i sindaci, di centro, destra e sinistra e su cui la politica nazionale deve intervenire subito senza distinzioni di parte.