Ieri durante la discussione della Risoluzione bipartisan sul Pnrr sono intervenuto per lanciare un messaggio al Governo ma soprattutto a chi amministra la nostra Regione: il Veneto è un gigante economico che non può essere un nano politico e quindi permettersi di arrivare nelle partite che contano a piatti già lavati.
Se infatti è stata giustamente prevista una clausola di salvaguardia all’interno del PNRR che destina almeno il 40% delle risorse al Sud, visto che uno degli obiettivi fondamentali del Recovery Fund è proprio contribuire a sanare i divari territoriali, è necessario però che la costruzione dei bandi sia fatta in modo tale che ci sia la possibilità di competere anche per i Comuni del Nord del Paese. Quello che non è successo con l’ormai celebre bando sulla rigenerazione urbana, che ha visto destinare solamente l’8% delle risorse ai comuni del Nord del Paese a causa dell’indice di “vulnerabilità sociale”, che ha sbilanciato in maniera pesantissima l’attribuzione delle risorse.
Dato che chi governa oggi il Veneto siede anche nel Consiglio dei ministri all’interno di un esecutivo molto allargato, è importante che contribuisca al disegno delle misure legate al PNRR, perché altrimenti ci troviamo solamente a lamentarci ex post. Noi faremo la nostra parte: il Governo si è già impegnato in Parlamento a stanziare i 900 milioni mancanti per finanziare la progettazione dei tantissimi progetti ammessi ma non finanziati, tra cui decine di proposte arrivate dai Comuni del Veneto.
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