Il Veneto anche l’anno scorso è stata la Regione “maglia nera” nel consumo di suolo, con 785 ettari che sono passati da verde a costruito.

Nel territorio veneto esistono più di diecimila edifici industriali sfitti e quindi inutilizzati, nonché edifici residenziali ed aree urbanizzate fatiscenti e abbandonate. Malgrado questo, e nonostante il timido tentativo della L.R. n. 14 dell’aprile 2019 di incentivare la riqualificazione, ogni anno vengono costantemente richieste, autorizzate e concesse nuove costruzioni su aree verdi.

Per raggiungere l’obiettivo di un Veneto più sostenibile questa tendenza deve essere invertita: bisogna ridurre drasticamente il consumo del suolo non solo nelle principali città ma su tutto il territorio, e puntare sulla rigenerazione urbana, programmando la riprogettazione, il recupero e la bonifica di aree dismesse ed inutilizzate. In poche parole, serve ridare vita a qualcosa di abbandonato e trascurato piuttosto che aggiungere nuove colate di cemento.

Un esempio straordinario di riqualificazione urbana è rappresentata dalla nuova sede di Girolibero, realtà che abbiamo conosciuto lo scorso 23 agosto in occasione della nostra biciclettata tra le ville palladiane.

Girolibero ha recentemente trasferito la propria sede nel cuore del quartiere di San Pio X a Vicenza, facendosi carico del restauro del vecchio capannone industriale “ex-Zenit” e rendendolo una struttura funzionale e all’avanguardia dal punto di vista architettonico.

Riqualificare significa ridare vita ad edifici in disuso e con essi rilanciare un’intera zona, contrastando il degrado urbano.

Serve un cambio totale nelle politiche, da praticare con coraggio: vogliamo un Veneto che sappia programmare una politica per l’ambiente trasformandola in un’opportunità di rilancio dell’economia, partendo dagli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e accompagnando la rivoluzione a emissioni zero per la mobilità dei cittadini.

In questo momento, tra “ecobonus” promosso dallo Stato e i fondi europei destinati all’efficientamento energetico degli edifici, abbiamo davvero una straordinaria opportunità da sfruttare per rigenerare il nostro territorio: serve però un impulso e una regia della Regione, che deve mettere in atto concreti piani di recupero, prevedere veri e vantaggiosi incentivi sul piano urbanistico, in modo tale che le opere di riqualificazione diventino più attraenti ed economicamente vantaggiose rispetto alla costruzione da zero su aree non edificate.

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